Il magnetismo oculare...
La prima notte a casa successiva alla dimissione, fu caratterizzata di nuovo dalla febbre, non altissima ma comunque alta anche se Roby non dava segni di eccessiva sofferenza, neanche nei giorni successivi. Avevamo pensato che il rialzo febbrile, fosse dovuto stavolta ai continui sbalzi di temperatura che si erano susseguiti dall' uscita dell' ospedale, ma dopo una settimana capimmo che non era l'ipotesi corretta. Nel frattempo Andrea aveva cominciato gli esami di terza media, che già normalmente per un preadolescente è il primo traguardo importante, ma per i mesi difficili trascorsi, per lui era davvero una prova impegnativa e dopo gli scritti, riuscimmo anche ad andare a vedere il suo esame orale. La sorella lo accompagnò ed era in classe ad assistere, msmma e papà chiesero alla infermiera di arrivare presto così da poter andare anche noi. Ci nascondemmo senza farci vedere come due ladri di marmellata e quasi non credevamo a ciò a cui stavamo assistendo. Vederlo e sentirlo con una sicurezza e tranquillità a noi assolutamente sconosciuta che gli consentì di fare un esame fantastico con gli applausi dei propri docenti, ci fece commuovere e capimmo che in quei mesi, nonostante tutto, comprese le nostre inevitabile mancanze, era cresciuto e maturato tantissimo, come d'altronde la sorella.
Per ciò che riguarda Roby, la febbre continuava a rimanere un grande mistero, era passato ormai un mese e mezzo e cominciava ad essere provata, non sempre, ma quando la temperatura saliva oltre i 39° non era la solita. Noi però cominciavamo a chiederci fino a quando una bimba così piccola e con tutti i suoi problemi, avrebbe potuto resistere a questa situazione. Roberta era bravissima ad adattarsi, probabilmente il suo corpo aveva imparato a gestire ed in qualche modo a compensare questo rialzo termico, ma il rischio era che all'improvviso, un evento qualsiasi, potesse rompere quel sottilissimo equilibrio creatosi nel corso delle settimane. Decidemmo pertanto di aspettare ancora qualche giorno, poi se non fosse mutato il quadro, avremmo riportato Roby in ospedale, quantomeno per i classici controlli sul sangue. Forse era davvero un problema di termoregolazione, forse la sua temperatura basale era più alta di quella normale, di certo c'era solo che dopo aver effettuato decine di visite, consulti, esami e prelievi e dopo avergli somministrato antibiotici, cortisonici e antipiretici, non era mai cambiato nulla, tranne in quell' intervallo di un paio di giorni a cavallo delle dimissioni dal Meyer. Ora va bene che Roberta era particolare, o forse rara, o persino unica, ma possibile che tutte le situazioni inspiegabili o più strane dovevano essere le sue?
Per fortuna ogni qualvolta la stanchezza stava per prendere il sopravvento, bastava che lei ti guardasse con quei due occhi magnetici per fornirti nuova linfa vitale.
Noi non molliamo
To be continued
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