La broncoscopia mancata
La seconda metà del mese di marzo fu relativamente tranquilla, Roby aveva compiuto 10 mesi, età nella quale si gattona, o se si è precoci, si muovono i primi passi, si comincia 0a mangiare cibi semisolidi, si scandiscono le prime sillabe...a noi sarebbe bastata una qualunque di queste cose per sentirci al settimo cielo, ma non era possibile quindi bisognava fare in modo che Roby potesse stare in altre posizioni oltre che sdraiata, per interagire con l'esterno e cercare di migliorare coi suoi tempi e le sue modalità, ovviamente in sicurezza ma cercavamo in ogni maniera di dargli il massimo, che fosse una seduta, un corsetto, o qualunque altra cosa, non ci si poteva fermare e rassegnarsi.
Le novità a Roby non sono mai piaciute più di tanto, ci metteva tempo per abituarsi, poi magari ci riusciva e si stufava dopo pochi giorni. E allora si ripartiva per una nuova sfida...
All'inizio di aprile era programmato il controllo a Firenze, qualche giorno prima dello stesso Roby aveva di nuovo la febbre, chiamammo per sapere cosa dovevamo fare, ma ci dissero che se la situazione non previpitava saremmo dovuti andare.
Arrivati li il dott. Lorenzo e il suo assistente salutarono Roby e dissero subito che non aveva una bella cera, in effetti aveva la febbre a 39 e dopo un consulto decisero che la bronco con relativa anestesia avrebbe stressato ulteriormente Roby ed abbassato le sue difese immunitarie, pertanto avremmo rimandato, ma visto che eravamo li volevano fare una rx di controllo al torace.
Purtroppo ciò che temevamo si era palesato, la rx aveva evidenziato un peggioramento della curva di scoliosi ed alcuni addensamenti non si sa se dovuti ad una ventilazione poco efficace, o a qualche altra cosa, fatto sta che la situazione generale era peggiore di quella precedente e ciò bastò a farci preoccupare enormemente.
Nel pomeriggio inoltrato dopo i risultati degli esami, negativi come al solito, ripartimmo per Milano con un peso ulteriore da gestire, che dovevamo però inserire all'interno di tutto il contesto. Quel giorno come tanti altri prima e chissà come quanti dopo, non era stato un giorno buono, ma magari il giorno dopo si, e quello dopo ancora? Era già troppo in la per pensarci...Bisognava fare un passo alla volta, un pezzetto per volta, ora doveva essere questo il modo di pensare e di vivere, senza se e senza ma.
Noi non molliamo
To be continued
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