La sorpresa...

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Come avevo già detto, in rianimazione al meyer non si poteva rimanere di notte, ma ora era impensabile  lasciare Roberta da sola e bisognava trovare una soluzione. Così la mamma prima di arrivare li, spiegò telefonicamente la situazione alla caposala del reparto la quale le assicurò che avrebbero cercato di risolvere la cosa. A Roby riuscirono a dare uno dei due box che tenevano per i casi un pò più particolari, tipo quelli infettivi, che non era occupato, e in questo poteva dormire con lei anche Maria, oddio dormire era un parolone...diciamo restare con lei.
Appena arrivata sospesero subito tutte le terapie antibiotiche e partirono a tambur battente con un gran numero di esami del sangue. Si sarebbe proceduto per esclusione, ma come da accordi, Roby sarebbe stata rivalutata a 360 gradi. Di certo la cosa più importante era cercare di far abbassare la temperatura e capire la causa, ma aspettavamo con grande ansia anche la tac alla colonna  e la risonanza alla testa che avrebbero potuto confermare o meno l'instabilità cervicale ed eventuali problematiche ad essa collegate.
Era dura per la mamma stare li h24, di notte era impossibile o quasi chiudere anche solo gli occhi e le giornate erano lunghe, la febbre era sempre alta e neanche il cortisone faceva effetto.
Così decisi di fare una sorpresa a Roby e alla mamma soprattutto, approfittando della festività del 2 giugno. Chiamai la fondazione del meyer e chiesi la possibilità di soggiornare li, ma era troppo poco il preavviso, c'era posto solo per una notte e con un contributo economico, non ci pensai 2 volte e organizzai comunque, Maria aveva bisogno di almeno una notte di riposo. Lo dissi ai ragazzi che si mostrarono entusiasti e così partimmo.
Nel tragitto ci arrivò la telefonata della mamma e per poco non saltò tutto, anzi per la verità avevamo il timore che la mamma avesse intuito qualcosa ma fortunatamente non fu così. Arrivammo nel tardo pomeriggio, lasciai i ragazzi fuori dalla terapia intensiva ed entrai, la faccia della mamma fu proprio quella che volevo facesse...la sorpresa era riuscita e mentre coccolavo Roby, lei corse fuori dai fratelli ad abbracciarli. Decidemmo che Maria ed i ragazzi sarebbero andati nella stanza che avevo trovato ed io sarei rimasto con roby, e che se lei si fosse addormentata presto e fosse stata tranquilla, magari avremmo potuto andare a mangiare tutti e 4 qualcosina fuori. L'infermiera di turno quella notte era una di quelle  fidate e ci disse che potevamo andare senza problemi, così alle 21.30 circa mi vennero a prendere, ed andammo in un vicino ristorante. Dopo più di un anno ci trovavamo tutti e 4 insieme in un posto che non fosse casa.
Furono un paio di ore scarse molto piacevoli, e dopo mi riaccompagnarono in ospedale, avrei fatto io la notte con Roby e la mamma si sarebbe riposata un pò.
La notte andò come quasi tutte quelle che si passavano in ospedale. Ma ogni volta che toccava a me stare su di una sedia a cercare di far agitare Roby il meno possibile, mi chiedevo quanta forza avesse la mamma a farlo con continuità...
Il mattino dopo vennero per salutare Roberta che rimase contentissima alla vista dei fratelli, li aveva riconosciuti e fu meraviglioso vederli insieme per qualche minuto. Eravamo già d'accordo che sarei stato io con Roby una altra mezza giornata per far si che la mamma e i ragazzi passassero un altro po di tempo insieme, anche perché nel pomeriggio saremmo dovuti già ripartire purtroppo e non sapevamo quando ci saremmo rivisti, i giorni seguenti erano pieni di impegni importanti per i ragazzi ed io dovevo supportarli. Il tempo fu veramente breve ma intensissimo e fece bene, molto bene, veramente a tutti. Ma ciò che più mi premeva era che Maria potesse ricaricarsi un po fisicamente e mentalmente, per affrontare i tanti giorni che sarebbero seguiti, e l'obiettivo era stato raggiunto..

Noi non molliamo
To be continued

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