Un pò di noi e di cose dimenticate...

Nel vortice delle emozioni, e nell' enfasi del racconto, ci siamo dimenticati un po di cose per strada e non abbiamo neanche raccontato un po della mamma e del papà.
E allora iniziamo proprio da questo, la nostra storia inizia il 13 giugno del 1994, allo Stadio San Paolo di Napoli c'era il concerto di Jovanotti-Ramazzotti ed il mitico Pino.. evidentemente il numero 13 era nel nostro destino, da quel giorno ad oggi ce lo ritroveremo sempre, al tavolo del.ristorante (quando ci andavamo), la.poltrona del cinema (quando ci andavamo), il numero della stanza di un hotel, ed in  tantissime tante altre occasioni, e quando non succedeva, molto raramente, lo prendevamo come un segnale che qualcosa non andava...il 13 è anche il mio giorno di nascita ed è ovviamente anche quello in cui ci siamo sposati 8 anni dopo. Dopo sposati ci siamo trasferiti a Milano per lavoro, visto che ho vinto il concorso nei vigili del fuoco e sono stato assegnato nella città meneghina. Un anno dopo è nato Andrea il nostro primogenito, e 11 mesi e 26 giorni dopo è arrivata Francesca. È stato impegnativo ma anche bellissimo, perché loro erano un pò come gemelli. La vita è poi proseguita in maniera più o meno simile a quella di tante altre famiglie, fino alla nascita di Roberta. Si dice, ed è vero, che un figlio ti cambia la vita, un figlio con problemi inportanti, la vita te la sconvolge, te la sconquassa.
In questi primi 4 mesi e mezzo di racconto, abbiamo anche dimenticato alcuni episodi importanti.
Abbiamo volutamente lasciato in secondo piano le nostre famiglie, non perché non fossero inportanti, ma perché sin dall'inizio, non potevamo che concentrarci su Roby, vivendo anche lontano oltretutto sapevamo già che eravamo noi quelli che dovevamo prenderci tutto il peso. È stato sicuramente difficile anche per loro essere stati lasciati in disparte, ma è anche vero che non potevamo altrimenti, sempre col target rivolto verso Roberta.
Un episodio dimenticato, ma importante, è stato quello accaduto durante il ricovero al Niguarda, cominciavo a fare fatica a conciliare il  lavoro, l'ospedale e la gestione familiare e mi consigliarono di fare le pratiche per usufruire della legge 104, che consente di avere permessi orari. In maniera stranamente veloce per i tempi italiani, quando Roby era intubata venne una dottoressa in ospedale per valutare il caso e dopo circa u mesetto, arrivò il.documento dell inps, avevano dichiarato Roby disabile grave ed invalida al 100%...
Nella condizione nella quale era, forse non poteva che essere altrimenti, ma anche questo episodio segnerà i mesi e forse gli anni che verranno in maniera prepotente.

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