Che sarà...

Qualche giorno fa abbiamo anche noi atteso, accolto e salutato il nuovo anno, e lo abbiamo fatto in una maniera un po' particolare, solo papà, mamma e Roberta, niente cenone, ma una pizza, rigorosamente da asporto e a mezzanotte una fetta di pandoro farcito (una squisitezza questa dalla mamma..) e un calice di spumante. Mai avevamo passato l'ultimo giorno dell' anno in questa maniera, ma é stato davvero molto bello, intimo, speciale..
E come immagino capiti un po' a tutti, ci siamo messi a fantasticare anche noi sull' "anno che verrà", su ciò che ci potrà riservare o su quello che ci dovremo aspettare, tutto questo con gli occhi fissi su di lei...perché é Roberta che tiene le fila, ma ci siamo anche guardati un attimo indietro e ci siamo resi conto di quanta paura avevamo solo un anno prima, visto che da poco era arrivata a casa dopo 6 mesi di rianimazione, di quanta tensione aleggiava sopra le nostre teste, e ora invece riuscivamo a goderci un momento, pur sapendo che veniva dopo un anno comunque molto difficile e faticoso e prima dell' ignoto...
E il nuovo anno é arrivato, con Roberta che per fortuna e grazie alle attenzioni maniacali di tutti quelli che le gravitano intorno, continua ad essere stabile, e ciò le permette anche di continuare a svilupparsi cognitivamente, a scoprire il proprio corpo per quello che può e gli spazi per pur limitati che siano.
Cosa chiediamo al 2018? Salute, tanta salute per Roberta e per chi la assiste, e la speranza che continui a migliorare costantemente, piano, senza fretta ma continuamente. Noi continueremo a lottare ogni giorno insieme a lei e per lei.

Noi non molliamo
To be continued

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