Un giorno importante...

Che l' 8 novembre non sia un giorno come altri era a noi già noto, visto che Francesca è nata in questo giorno e oggi compie 15 anni.

Una adolescente speciale, la nostra principessa alla quale auguro semplicemente di rimanere sempre così come è.

Ma oggi potrebbe anche diventare una giornata da ricordare per un altro motivo, ma prima di dirvi quale, è necessario ripercorrere la giornata di ieri, quando era programmato un incontro tra quasi tutte le figure che assistono, con modalità diverse, Roberta.

La riunione è stata voluta ed organizza dalla neuropsichiatra del Don Gnocchi, che ha preso in carico Roby, e che ha redatto la diagnosi funzionale, ed ha visto la partecipazione delle coordinatrici indermieristiche, logopediche e psicomotriciste, una assistente sociale del Comune, le educatrici di sezione della materna che frequenta Roberta, quella di sostegno, la dirigente scolastica e con grande nostro stupore, la dirigente respondabile dei servizi all' infanzia del Comune di Milano, con la quale tra l'altro, a i izio anno scolaatico c'era stato uno scontro verbale telefonico abbastanza acceso.

La presenza di quest' ultima ci era sembrata molto strana all' inizio e anche poco sensata, ma col susseguirsi degli interventi abbiamo capito che il lavoro ai fianchi fatto in questi mesi, la nostra ferrea e quasi folle determinazione e soprattutto la mail di diffida inviata dal nostro avvocato per la.questione del pasto, stava aprendo una breccia. E così in successione sono arrivate:

-acquisto diretto e non con gara, della sediolina e del tavolo posturali per la scuola che a giorni dovrebbero arrivare.

-autorizzazione alla fornitura di tablet o pc portatile, con relativi software per sostenere la comunicazione di Roby

-disponibilità a formare l' educatrice di sostegno facendole seguire un corso di comunicazione aumentativa, per meglio relazionarsi con Roby.

-Totale apertura e disponibilità a vagliare qualunque altra richiesta di ausilio o sostegno che possa essere utile per Roberta.

Ma non finisce qui, perché ad un certo punto, approfittando della presenza della dirigente scolastica e di quella comunale, cioè due dei tre soggetti destinatari della diffida di cui sopra, abbiamo avvisato, con una sorta di notizia flash, che Roberta l' indomani, cioè oggi, si sarebbe fermata a scuola per mangiare con gli altri, e se qualcuno avesse avuto obiezioni in merito, sarebbe stato libero di chiamare le forze dell' ordine o chi avesse ritenuto opportuno.

E qui si è scatenata una battaglia di opinioni e di resistenze, a cominciare dalla neuropsichiatra che affermava che bastasse riprodurre una minima documentazione medica aggiuntiva per risolvere la questione, a tale pensiero si è accodata la dirigente scolastica, ed è stato questo il momento in cui abbiamo sentito che si stesse per aprire una voragine nella quale inserire il  nostro pensiero. Sono stato io parlare ma in quel momento è come se io e la mamma fossimo un coro a due voci, la mia esplicitava, la sua era fatta di sguardi ed emozioni ed avvalirava ogni singola sillaba delle mie parole.

Abbiamo ribadito che non essendoci alcuna norma che regolamentava la questione, e non essendoci la benché minima competenza medica da parte della società di ristorazione, noi pur essendo in possesso di iinumerevoli documenti che affermano che Roberta possa mangiare per via orale e deglutire senza problemi, non avremmo consegnato alcuna documentazione aggiuntiva e che la questione, essendoci una diffida formale in atto, andava oltre le loro competenze, ribadendo, ancora una volta che Roberta autorizzata o meno, il giorno dopo avrebbe cominciato questo percorso. Vero questo già lo avevamo esplicitato in precedenza, ma questa volta tutto eravstato inserito ed accompagnato da qualcosa che usciva direttamente dalle nostre anime, le parole uscivano da sole, quasi senza poterle controllare come un uragano che stava travolgendo le coscienze di tutti quelli che stavano ascoltando, parole che significavano progwtto di vita per Roberta, opportunità e non priblemi per chi ha l'onore e non l'onere di far parte del suo mondo, cultura e pensiero inclusivi al 100%, attenzione non solo a Roby ma ai tantissimi nelle sue condizioni. Insomma qualcosa si stava muovendo, era evidente, e quando qualcuno dei presenti, non so chi, è riuscito a fermarmi, quasi come.non potessero fare diversamente, la dirigente scolastica e quella comunale, hanno accettato e forse persino compreso la il fatto di far mangiare a scuola Roberta insieme agli altri bambini.

Ciò non fermerà la nostra battaglia, questa è una prima parziale vittoria, che diventerà piena e totale quando arriveranno le risposte che hanno il dovere di darci, risposte che non potranno più prescindere da quello che è accaduto oggi. Chiudo pregando a chiunque legga, di condividere questo post, non per noi o per Roby, ma perché più queste informazioni girano e più è facile che altre famiglie in difficoltà possano capire che non bisogna arrendersi, che vale la pena lottare, ma soprattutto che è necessario ad ogni costo provare a costruire un pensiero nuovo, e questo lo possiamo fare solo se siamo in tanti.

Noi non molliamo

To be continued...